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S.Andrea soc. coop. agricola
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Agricoltura biologica

La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.
Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.
L’agricoltura biologica è un sistema di produzione che sostiene la salute del suolo, dell’ecosistema e delle persone. Si basa su processi ecologici, biodiversità e cicli adatti alle condizioni locali, piuttosto che sull’uso di input con effetti avversi.
L’agricoltura biologica combina tradizione, innovazione e scienza perché l’ambiente condiviso ne tragga beneficio e per promuovere relazioni corrette e una buona qualità della vita per tutti coloro che sono coinvolti.


Definizione Codex Alimentarius*
Secondo Codex Alimentarius*, “l’agricoltura biologica è un sistema integrato di produzione agricola, vegetale e animale, che evita il ricorso a fattori di produzione esterni all’attività agricola, privilegiando le pratiche di gestione. Essa impiega metodi colturali biologici e meccanici al posto di prodotti chimici di sintesi, tenendo conto dell’adattamento dei sistemi di produzione alle condizioni locali. L’agricoltura biologica promuove e migliora la salute dell’ecosistema e, in particolare, la biodiversità, i cicli biologici e l’attività biologica del suolo”.
Secondo le linee direttrici del Codex, l’agricoltura biologica deve concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
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aumentare la diversità biologica nell’insieme del sistema;
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accrescere l’attività biologica dei suoli;
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mantenere la fertilità dei suoli a lungo termine;
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riciclare i rifiuti di origine vegetale e animale, al fine di restituire gli elementi nutritivi alla terra, riducendo in tal modo il più possibile l’utilizzo di risorse non rinnovabili;
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fare assegnamento sulle risorse rinnovabili nei sistemi agricoli organizzati localmente;
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promuovere la corretta utilizzazione dei suoli, delle risorse idriche e dell’atmosfera e ridurre nella misura del possibile ogni forma di inquinamento che potrebbe derivare dalle pratiche colturali e zootecniche;
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manipolare i prodotti agricoli, con particolare attenzione ai metodi di trasformazione, allo scopo di mantenere l’integrità biologica e le qualità essenziali del prodotto in tutte le varie fasi;
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essere praticata su un’azienda agricola esistente, dopo un periodo di conversione, la cui durata dev’essere calcolata sulla base di fattori specifici del sito, quali le informazioni storiche sulla superficie e i tipi di coltura e di allevamento previsti”.













